Dal blog di Giovanni De Pierro che a Roma pubblica informazioni e aggiornamenti sul mondo degli yacht riceviamo e pubblichiamo questo interessante approfondimento: quali materiali di costruzione sono utilizzati principalmente per gli yacht di lusso? Gli yacht, le imbarcazioni più grandi e più costose al mondo, solcano quotidianamente tutti i mari del pianeta senza alcuna difficoltà. I loro proprietari si godono una traversata all’interno dei numerosi servizi extralusso di cui questi panfili sono dotati, non curandosi minimamente di come sia stato realizzato lo yacht o con quali materiali.
La tecnologia ha fatto passi da gigante anche nell’ambito nautico, rivoluzionando un intero settore con delle scoperte incredibili. Fino al 1950 infatti quasi tutti gli yacht erano realizzati in legno o acciaio e a quei tempi la scelta dei materiali non era così importante come lo è adesso. Attualmente le imbarcazioni sono realizzate con dei prodotti compositi fino ai 50 metri di lunghezza, se si supera questa dimensione invece si preferiscono i metalli.
I materiali compositi sono quei prodotti di natura non omogenea, dove si possono facilmente individuare gli elementi essenziali: le fibre (la parte strutturale delle imbarcazioni) e la resina (che mantiene uniti i vari strati). Per quel che riguarda le fibre, per la realizzazione degli yacht i più utilizzati sono quelli in vetro, in kevlar e in carbonio che, in base al progetto e al metodo di tessitura, hanno diverse caratteristiche:
– tessitura unidirezionale: bassa resistenza e non utili per superfici complesse;
– tessitura mat: solitamente sfruttato per almeno i primi 3 strati;
– tessitura multiassiale: il meno utilizzato, colpa del suo costo molto elevato e lunghi tempi di realizzazione;
– tessitura a 0°/90°: la più comune grazie alle sue numerose proprietà.
Le resine possono cambiare a seconda della loro lavorazione e al tipo di durezza che si vuole raggiungere. I componenti più utilizzati per la realizzazione degli yacht sono: resina poliestere, resina vinilestere (che si divide con base poliestere o epossidica) e resina epossidica. Quest’ultima è la più costosa e performante di tutte ma allo stesso tempo anche la più delicata, infatti risente dell’umidità e anche della temperatura. Da non sottovalutare la tipologia prepreg, che, ricorda Giovanni De Pierro, sfrutta delle resine fenoliche che diminuiscono drasticamente il peso del mezzo. Questo modello offre altri vantaggi soprattutto durante la lavorazione, con ambienti meno saturi di gas per via della stratificazione che però richiede del personale e delle attrezzature idonei al trattamento. Anche il legno e il metallo vengono utilizzati per la costruzione degli yacht: per i primi si utilizza il compensato di mogano, impiallacciature o determinati legni marini pregiati, mentre per i metalli si sfruttano diverse leghe di alluminio, per esempio il Sealium e l’Alustar.
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Ma come si realizza uno yacht? La sua costruzione è lunga e abbastanza complessa: si inizia con la progettazione e la realizzazione di vari modelli 3D al computer. In seguito si analizzano tutte le componenti e gli impianti, infatti tutti i modelli 3D sono altamente dettagliati. Una volta accettato il progetto si parte alla realizzazione di un modello in scala in modo da effettuare i primi test e solo dopo questi procedimenti inizia realmente il ciclo produttivo:
– costruzione stampi: tramite le stampe 3D, si realizza lo scheletro dello yacht e tutte quelle parti necessarie per il suo assemblaggio.
– laminazioni: terminata la stampa, si inizia a unificare il tutto grazie all’utilizzo di materiali come la cera o l’alcool polivinilico, in seguito si consolida il fasciame per avere degli scafi robusti.
– interni: una volta realizzato lo scafo e rimosso dallo stampo, si realizzano tutte le strutture interne. In questo processo vengono installati anche i motori ed effettuata la verniciatura.
– arredamento: per ultimo si decide lo stile delle imbarcazioni, sotto le richieste dei clienti.