Superstore, disponibile su Netflix, è una serie davvero stupefacente. Probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato che in mezzo agli scaffali di un supermercato si potessero fare così tante risate. Se la GDO è il vostro pallino beh, questa serie tv davvero incredibile e molto divertente è pensata proprio per voi. Si tratta di una sit-com ben sceneggiata in cui puoi perderti nelle storie di persone – tutte dipendenti del “Superstore” Cloud 9 – che stanno facendo del loro meglio per aggiustare le loro vite. Abbiamo chiesto a Marco Santinoli, blogger appassionato di supermercati e grande distribuzione organizzata, di commentare questa serie tv, giunta a conclusione dopo 6 stagioni! La serie si svolge appunto all’interno del famigerato Cloud 9 Store, un supermercato americano immaginario di grandi dimensioni a St. Louis, Missouri.
“Superstore” è incentrato su Amy l’impiegata più fedele del negozio nonché la colla che tiene insieme il posto, e Jonah che attraversa un momento di spaesamento e si fa assumere come commesso. Accanto a loro c’è Mateo che ha problemi con l’immigrazione, la giovanissima Cheyenne, il capo naïf Glen, la zelante Dina e il simpaticissimo Garrett. I soci e la direzione si trovano a fare i conti con i loro compiti ma anche con i problemi dei clienti e quelli che si vengono a creare tra di loro. Alcuni dipendenti scelgono di lavorare nel supermercato per provare semplicemente a migliorare la loro vita, mentre altri fanno tutto il necessario per provare ad avere successo.
Marco Santinoli: Superstore mette in scena la vita vera della classe operaia con ironia
Il cast stellare include America Ferrera l’ex beniamina di “Ugly Betty”, Ben Feldman già visto in “Mad Men” e l’incredibile Mark McKinney, un quinto della leggendaria compagnia canadese di sketch “The Kids In the Hall”. Lo spettacolo è stato creato da Julian Spitzer, un nome che sarà familiare a molti amanti delle sit-com. Si tratta infatti di uno degli sceneggiatori della versione americana di “The Office”.